sabato 4 febbraio 2012

La forza dei ricordi





Com'è possibile, a trentuno anni suonati, commuoversi davanti a un'immagine di Sarah Kay? O meglio, è giusto, è normale che ciò avvenga?
A volte, con una sola immagine puoi venir catapultato indietro nel tempo; vent'anni di vita risucchiati da un disegno, e ti ritrovi improvvisamente nell'aula della tua scuola, con il grembiulino stirato di fresco, con l'arancia o il panino per merenda e, davanti a te, la copertina di un quaderno che credevi di aver dimenticato e invece è rimasta lì, silenziosa, nel tuo subconscio, pronta a saltar fuori quando meno te lo aspetti, richiamata all'improvviso alla memoria.
Sembra quasi di vivere in prima persona una delle tante pagine scritte da Cesare Pavese. In molti suoi libri esiste una tensione continua tra passato e presente, fra quanto i personaggi vivono oggi, nel ritmo di una vita cosciente, e quanto li richiama alla realtà del subcosciente, stratificatosi dentro di loro e fatto emergere inconsapevolmente grazie ad impalpabili incanti.
Basta un moto del sangue, un odore, un'immagine, per richiamare alla mente un vissuto infantile diventato nel frattempo, nel ricordo, simbolo di felicità, di amore.
Ecco allora che, passato lo sconvolgimento iniziale, una giustificazione c'è a questa commozione improvvisa e forse non è così a-normale che ciò accada anche in questa stagione folle, dove si crede che vivere sia mettere in fila un giorno dopo l'altro cercando solamente il successo, costi quel che costi. Forse sono momenti come questi che ci permettono di tornare a sentire quell'umano che è dentro di noi e che mai scomparirà. Fortunatamente.

2 commenti:

  1. I ricordi sono i mattoni sui quali è costruita la nostra essenza, un edificio che cresce e si innalza non necessariamente in senso verticale, ma con angoli, aperture, archi, deviazioni su piani diversi. Squarci attraverso cui guardare le nostre ferite e finestre chiuse pronte per essere aperte permettendoci di guardare le emozioni che ci riservano. Un'immagine, un suono un sapore ci possono far ritrovare un momento, quel momento, unico e significante solo per noi che lo abbiamo vissuto. Ciò che siamo è il prodotto del nostro passato, i ricordi le chiavi di lettura per comprendere il nostro cammino.

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  2. I ricordi ci accompagnano, a volte si presentano perfino se non invitati.
    Delle esperienze passate dobbiamo fare scorta, cercando di evitare che siano zavorra. Come bravi viaggiatori non possiamo rinunicare allo zaino, ma dobbiamo stare attenti a non farlo troppo pesante

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