giovedì 16 febbraio 2012

Le storie - Michele Mirabella

Le storie - Michele Mirabella

Ecco qui la dimostrazione di come si possa fare una tivù non gridata ed intelligente. Peccato che di questi esempi ce ne siano sempre meno. E peccato che persone come Augias e Mirabella siano sempre più rare. Buona visione!

mercoledì 15 febbraio 2012

2012: le deportazioni esistono ancora


Leggo con sgomento una notizia riportata dal sito internet dell'associazione "Italia-Tibet": nella mattinata del 31 gennaio scorso, nei pressi di Lhasa, centinaia di pellegrini tibetani di ritorno in Tibet attraverso il Nepal, dopo che avevano partecipato all'iniziazione di Kalachakra officiata dal Dalai Lama a Bodhgaya, sono stati arrestati dalla polizia e deportati in massa verso una località sconosciuta. I pellegrini, circondati dalle forze di sicurezza, sono stati portati fino alla stazione ferroviaria della capitale tibetana e, da qui, sono stati fatti salire su un treno diretto verso una zona ignota della Cina.
Cambiano i luoghi, cambiano i protagonisti, cambia il tempo in cui tutto ciò viene commesso, ma permangono le tristi modalità e le ancora più tristi motivazioni che producono azioni di questo tipo. A chi, leggendo, non è corso il pensiero alle immagini delle deportazioni naziste? O alle altre situazioni che, purtroppo troppo spesso, hanno insaguinato varie zone del mondo, mettendo in luce il lato più debole e feroce dell'umanità?
L'eterno ritorno di cui parlava Nietzsche, eccolo qui: dal caos all'ordine fino a ritornare di nuovo al caos. Solo che in questo caso, caos significa morte. Morte fisica, di chi subisce l'intervento del "più forte" e morte dell'anima per chi è costretto ad obbedire a un comportamento imposto dall'alto. E chi tale comportamento impone, è a sua volta morto dentro. E qui, un altro eterno ritorno: il ritorno dell'odio, trasmesso di generazione in generazione.
Riusciremo mai a spezzare questa catena perversa?

sabato 4 febbraio 2012

La forza dei ricordi





Com'è possibile, a trentuno anni suonati, commuoversi davanti a un'immagine di Sarah Kay? O meglio, è giusto, è normale che ciò avvenga?
A volte, con una sola immagine puoi venir catapultato indietro nel tempo; vent'anni di vita risucchiati da un disegno, e ti ritrovi improvvisamente nell'aula della tua scuola, con il grembiulino stirato di fresco, con l'arancia o il panino per merenda e, davanti a te, la copertina di un quaderno che credevi di aver dimenticato e invece è rimasta lì, silenziosa, nel tuo subconscio, pronta a saltar fuori quando meno te lo aspetti, richiamata all'improvviso alla memoria.
Sembra quasi di vivere in prima persona una delle tante pagine scritte da Cesare Pavese. In molti suoi libri esiste una tensione continua tra passato e presente, fra quanto i personaggi vivono oggi, nel ritmo di una vita cosciente, e quanto li richiama alla realtà del subcosciente, stratificatosi dentro di loro e fatto emergere inconsapevolmente grazie ad impalpabili incanti.
Basta un moto del sangue, un odore, un'immagine, per richiamare alla mente un vissuto infantile diventato nel frattempo, nel ricordo, simbolo di felicità, di amore.
Ecco allora che, passato lo sconvolgimento iniziale, una giustificazione c'è a questa commozione improvvisa e forse non è così a-normale che ciò accada anche in questa stagione folle, dove si crede che vivere sia mettere in fila un giorno dopo l'altro cercando solamente il successo, costi quel che costi. Forse sono momenti come questi che ci permettono di tornare a sentire quell'umano che è dentro di noi e che mai scomparirà. Fortunatamente.

venerdì 3 febbraio 2012

Finalmente ci siamo!

Ecco qui, finalmente ci siamo. Il primo post è stato pubblicato in questo blog appena nato.
Naturalmente, come per ogni neo-nato, l'augurio è che goda di lunga vita e che possa godere di buona salute. Ovvio che, in questo caso, la salute passerà attraverso i commenti, le critiche, i pensieri che verranno espressi in questo spazio e più saranno, più vorrà dire che questo sarà diventato un luogo di passaggio e magari (speriamo) anche di sosta prolungata.
L'augurio ulteriore è che ognuno, in questa "piazza", possa trovare qualche spunto, qualche argomento su cui riflettere e, soprattutto, spero vorrà lasciare traccia di sè, diventando a sua volta stimolo per ulteriori riflessioni. Ormai si sa, un pensiero che rimane chiuso in una stanza è un pensiero destinato ad ammuffire, ad essere buono soltanto per quella persona che l'ha pensato. E neanche per tanto tempo, perchè quella stessa persona cambierà e, se quel pensiero non cambierà con lei, sarà irrimediabilmente consegnato alla dimenticanza eterna. Quel pensiero, però, messo in circolo, fatto volare fuori da quella stanza, potrebbe aiutare qualcun altro, potrebbe essere fonte di riflessione e di cambiamento per colui che vorrà farlo proprio: ecco che, allora, proprio quel pensiero non sarà più a rischio di estinzione precoce, ma troverà vita e muterà forma, per essere consegnato a sua volta a qualcun altro che lo farà proprio, e così via all'infinito...
Lo scopo di questo blog vuole essere proprio questo: far circolare le idee, tutte le idee, anche quelle assurde, o quelle che riteniamo di poco conto, perchè ogni idea ha il suo valore e merita il suo rispetto, perchè pensata da una mente umana che, proprio perchè umana, esige rispetto.
Buon viaggio, allora, tra le pagine di questo blog.